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*AGGIORNAMENTO*


Tappetorientale è stato il primo BLOG italiano dedicato ai tappeti orientali. Fondato il 28 gennaio 2008 da Alberto de Reviziis, a tutt'oggi vanta innumerevoli tentativi di imitazione, di fatto ha il merito di aver dato vita a un GENERE ora molto diffuso tra le aziende leader del comparto tappeti: i Rugs Blogs. Dal 18 settembre 2010 Tappetorientale ha chiuso le pubblicazioni, per passare il testimone al nuovo blog personale di Alberto De Reviziis: "Il mercante di Tappeti 2.0".
Questa è la versione minimizzata per la sola lettura e consultazione degli articoli principali. Buona lettura.

sabato 18 settembre 2010

L'ultimo post di Tappetorientale

Seguite il nuovo blog ufficiale di Alberto De Reviziis: Il mercante di tappeti 2.0


Con questo ultimo post si concludono le pubblicazioni di Tappetorientale. Il blog rimarrà online, come una enciclopedia di tappeti open source disponibile alla lettura dei suoi oltre 500 articoli, realizzati in quasi tre anni di pubblicazioni (uno straordinario patrimonio che è giusto rimanga a disposizione di tutti). La nuova versione grafica ultima e definitiva di Tappetorientale - che resta online in chiave ormai di sola lettura- è quella di un blog minimalizzato e privato della maggior parte dei colegamenti e dei widget che erano originariamente presenti, talvolta (poichè non verrà più seguito dal suo ideatore) perderà immagini e o subirà inevitabili cambiamenti grafici.

Tappetorientale passa il testimone al nuovo blog personale di Alberto De Reviziis: "Il mercante di tappeti 2.0" disponibile al seguente link: http://dereviziis.blogspot.it


Grazie a tutti i lettori, amici e commentatori che si sono avvicendati dal 2008 in avanti.
Ci vediamo sul nuovo blog "Il mercante di tappeti 2.0"

Alberto De Reviziis

giovedì 16 settembre 2010

Tabula rasa


Devo scusarmi con i lettori e gli iscritti del blog per la perdurata ferma delle pubblicazioni, ma c'è un perchè.
News sul mondo dell'annodato ce ne sono state e ce ne sono tutt'ora tante, non mancheremo di parlarne (tra qualche giorno). Molte di queste denotano e confermeranno nel futuro una volontà di risveglio del settore e del mercato in generale, una risposta positiva ai grandi scossoni che in questi ultimi due anni tutti noi abbiamo dovuto subire.
Il 2010 verrà ricordato come un anno di grandi cambiamenti e di momenti traumatici, che hanno costretto molte realtà non solo economiche a confrontarsi con gli eventi velocissimi di un mondo ormai proiettato verso nuove impostazioni economico-mentali. Il mondo attuale è caratterizzato da una variabilità sempre maggiore rispetto al passato. Gli elementi chiave dell'economia sono sempre più immateriali ed influenzati da gusti e opinioni. Le aziende, un tempo considerate come luoghi di stabilità, dove i salariati potevano fare carriera appaiono oggigiorno instabili ed in cambiamento. E' necessario quindi un approccio potente, adeguato ed efficace al mondo aleatorio in cui viviamo. Per farlo è stato necessario destrutturare alcuni aspetti che mi impedivano di fatto uno sviluppo adeguato a fronte dell'eccezionalità del momento. Ho dovuto così diminuire il lavoro amatoriale e di cultura per ridare il giusto slancio al lavoro che altrimenti procedeva di inerzia e solo grazie ai risultati del passato, e anche in questo caso credetemi, per alcuni aspetti ho dovuto delegare, delegare il più possibile (persino la gestione del blog aziendale Tappetirari.blog è stata delegata ad un incaricato).

In quest'ambito di novità sono fiero di presentare il rilancio ufficiale del mio sito commerciale ed istituzionale: www.tappetirari.com e la totale riorganizzazione dell'azienda che nei prossimi mesi punterà a sbarcare su nuovi mercati: Germania - Spagna, Stati Uniti e Repubbliche centro americane e non solo via internet.

E poi c'è la nascita di un nuovo blog assolutamente attuale che vi rivelerò solo nei prossimi giorni e la ricollocazione di questo, che è ancora tutta da definire.  

Molte molte cose si stanno muovendo, bentrovati!

domenica 11 luglio 2010

I tappeti persiani tornano sotto embargo USA - 2012 apocalisse per il mondo del tappeto!

Era già successo, dopo la presa degli ostaggi americani del 4 novembre 1979 presso l'ambasciata americana a Teheran, quando gli USA in tutta risposta stabilirono un embargo pesantissimo che per molti anni isolò la repubblica islamica di Khomeini, ora succede di nuovo, con il presidente statunitense Barack Obama che il primo luglio ha firmato una legge per vietare l’importazione di svariati prodotti dell'Iran tra i quali i tappeti, il caviale e i pistacchi. Quali saranno le ripercussioni? Il rialzo delle quotazioni certamente, ma al contempo sarà la fine obbiettiva in Iran di un mercato e di un arte, già di suo in gravissima difficoltà, che ha visto degli oltre 10milioni di lavoratori impegnati nel comparto negli anni '80, ridursi a 2 milioni mezzo negli anni 2000. Sarà la svolta per il sorpasso della produzione indo-pakistana su quella iraniana? E' molto probabile. La fine del mondo del tappeto è ormai sempre più vicina, ma nel caso dell'Iran.. chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

giovedì 8 luglio 2010

I kilim ancestrali di Çatal Hüyük

Çatal Hüyük rappresenta per la tappetologia il sito archeologico contenente le più antiche testimonianze pittoriche di tappeti annodati. Si tratta di un importante centro abitato di epoca neolitica dell'Anatolia (Turchia), situato nella regione di Konya, scoperto dall’archeologo James Mellaart nel 1957 e datato tra il 6500 a.C. ed il 5500 a.C. Era costruito secondo una logica completamente diversa da quella moderna: le case erano monocellulari e addossate una all'altra ed avevano altezze diverse, gli abitanti si spostavano passando da un tetto ad un altro e per molte case l'ingresso su quest'ultimo era l'unica apertura. A livello delle terrazze avveniva la circolazione da una casa all'altra, nonché gran parte delle attività domestiche.
L'assenza di aperture verso l'esterno, nonché di porte a livello del terreno, difendeva la comunità dagli animali selvatici e dalle incursioni di popolazioni confinanti; l'unica via d'accesso all'intero complesso erano scale che potevano facilmente essere ritirate in caso di pericolo
Una città di natura unica, non fortificata ma ad ogni modo protetta sapientemente dall’unico muro che la includeva perimetralmente, un alveare, dove seimila abitanti manifestavano una civiltà evoluta, coltivavano almeno quattordici specie vegetali: dal frumento, all’orzo, ai legumi, producevano bevande fermentate e allevavano bestiame e api. La ricostruzione degli arredi e delle abitudini domestiche fu cosa agevole per gli archeologi, anche grazie alla ricca presenza di reperti riscontrata, e che lasciava ipotizzare un uso diffuso di tappeti piatti. Ma la testimonianza più importante la rivelarono gli affreschi delle sale che gli studiosi definirono "templi", ossia quei luoghi destinati alle celebrazioni rituali. Le pareti erano affrescate di segni, così ben architettati e ordinati da significare impianti di tappeti kilim nella loro interezza, non solo quindi nei simboli, ma anche nell'ordine in cui erano disposti. Tappeti disegnati dunque, e sostanzialmente analoghi agli impianti dei kilim di produzione attuale. La simbologia dei disegni è quello della Grande Madre, culto della fertilità diffusissimo nel Neolitico, con rappresentazioni stilizzate della divinità nell’atto di partorire, e affiancata da divinità guardiane. Un’altra simbologia riscontrata nei kilim affrescati sulle pareti dei templi era quella del Signore degli animali, culto anch'esso molto diffuso in Oriente, e che indicava la capacità dell'uomo di governare le forze della natura.
Il kilim turco, così apparentemente povero per tecnica e così poco evoluto nel disegno, tanto da essere spesso disprezzato come un tappeto di seconda categoria...si rivela invece grazie a questa scoperta, il fossile vivente più ricco e misterioso di tutte le produzioni tessili sopravvissute nei secoli, e nei secoli rimodellatesi agli usi e ai costumi dell'umanità.

lunedì 28 giugno 2010

Lettera aperta dell'Associazione Tappeti Sicuri rivolta ai commercianti di tappeti italiani

Ricevo e pubblico la lettera aperta dell'Associazione Italiana Tappeti Sicuri, rivolta ai mercanti e commercianti di tappeti orientali:

La crisi del commercio dei tappeti annodati in Italia non è solo dovuta alla crisi economica, bensì a molteplici cause che tutti i commercianti del settore conoscono. Oggi in Italia quasi tutte le attività nel settore dei tappeti orientali sono in grave difficoltà , molti chiudono , altri lo considerano un secondo lavoro.
E’ fuor di dubbio che , per le persone intenzionate a proseguire questa attività , sia giunto il momento di cambiamenti forti e radicali. Dunque alcune persone , che non vedono il tappeto annodato solo come una merce da commercializzare ma come una passione, hanno dato vita all’associazione italiana Tappeti Sicuri.

L’associazione ,prima di iniziare le sue attività,ha chiesto e ottenuto il totale appoggio delle istituzioni del settore; ma ora tocca ad ognuno di voi appassionati del tappeto annodato , persone che non vogliono stare impotenti a vedere la fine della propria professione. Purtroppo esiste poca collaborazione in questo settore , poca stima reciproca , tanta concorrenza sleale e controproducente. È incredibile vedere come 10 senegalesi in un parcheggio vendano tutti gli stessi articoli,uno affianco all’altro in grande armonia ; vedere cinesi aprire un negozio di fronte all’altro senza farsi concorrenza sleale. Il segreto è COLLABORAZIONE e non più CONCORRENZA. Noi vendiamo tutti lo stesso articolo: “il tappeto orientale”, è intraprendendo una nuova rotta che riusciremo a fare grandi cambiamenti, con l’aiuto di ognuno di voi ,con consigli , idee , ma soprattutto agendo, e non più guardando passivi giorno per giorno la fine del nostro amato settore.

Per molti queste saranno solo belle parole e nient’altro, invece è una realtà , ed è una grande occasione , ma il nostro maggiore alleato,il centro nazionale del tappeto in Iran , nel darci il patrocinio ufficiale, chiede in cambio “azione” , ma soprattutto “chiede numeri”. Ci aiuteranno, ma soltanto se saremo una grande associazione nazionale con tanti associati in tutto il territorio.

I maggiori scopi dell’associazione (tra tanti altri) sono: regolamentare il settore , pubblicizzare l’articolo , riconquistare la fiducia persa degli acquirenti causata da anni e anni di concorrenza sleale a colpo di liquidazioni fasulle e falsi sconti.

Bisogna essere una categoria riconosciuta dal governo italiano , dunque entrando nella CONFCOMMERCIO come Associazione , per poter far parte della CNEL - Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro , cosa che “chiede numeri”.

Organizzeremo il tour italiano del tappeto persiano,che toccherà tutte le regioni d’Italia , pubblicizzato su scala nazionali , al quale vi parteciperanno solo gli associati.

Gli associati verranno pubblicati sul portale tappetisicuri.it che a oggi vanta di essere il sito (nel settore dei tappeti ) più visitato in Italia , grazie al suo ottimo posizionamento su Google , nonché il più autorevole grazie alle sue importanti collaborazioni.

Gli associati avranno modo di accedere a un forum online , per poter discutere delle problematiche , dare suggerimenti , chiedere consigli e informazioni, essere costantemente presenti nell’associazione in modo attivo.

Durante l’ultima fiera del tappeto persiano nell’isola KISH in Iran , si è svolta una riunione alla quale vi hanno partecipato rappresentanti di molti paesi (tra i quali il presidente dell’associazione italiana Tappeti Sicuri ). In questa riunione , organizzata dal centro nazionale del tappeto , è stata discussa la creazione e la spartizione di un budget da spendere in pubblicità destinato alle associazioni attive nel mondo. La somma è stata concordata del 2% delle esportazioni ; si parla di circa 10 milioni di dollari da spartire tra le associazioni , e la spartizione avverrà in base ai numeri che ha un’associazione. Perciò più ne siamo e più aiuti economici e istituzionali avremo, aiuti che tra l’altro sono un nostro diritto.

Il presidente dell’associazione Tappeti Sicuri , durante la riunione di KISH , si è battuto contro la proposta dell’associazione tedesca di spartire in base alle importazioni . Proposta ritenuta dal presidente ingiusta , dato che una gran parte delle importazioni tedesche viene poi venduta in tutta Europa. Dunque il presidente è riuscito a ottenere la spartizioni in base ai numeri degli associati attivi nel settore in un paese.

Ora tocca a voi , lasciare da parte lo scetticismo , il pessimismo , e iniziare insieme un nuova era ; anche perché i risultati della vecchia rotta è davanti agli occhi di tutti noi .

Abbiate il coraggio di cambiare

Associazione italiana Tappeti Sicuri

sabato 26 giugno 2010

Le foto della settimana

Da sempre la contemplazione di un bel tappeto, come quella di un dipinto raro, suscita l'ammirazione, commossa di chi lo guarda. E' un processo elettrochimico difficile da spiegare che riporta la persona ad un immaginario soggettivo o status mentale fatto di ricordi, di idee, di sensazioni, e di desideri.
A produrre questo fenomeno è il richiamo del luogo lontano di provenienza, quello delle ermetiche iconografie, e dei colori alle volte sgargianti, altre volte smorzati dal tempo.
Oltretutto secondo Jung e la psicanalisi, la mente umana si nutrirebbe di simboli, e la connessione cosciente del nostro Io con le forme geometriche è dunque decisiva per cambiare il nostro stato di coscienza, e la nostra vita in generale. Particolari simboli nei tappeti pertanto ci riporterebbero a stati di conscienza interiore archetipa e di riconessione con il passato, permettendoci un più facile accesso alla spiritualità ed ancestralità interiore. Tutto questo per cercare di spiegare come, il tappeto fotografato in determinati contesti (del resto  già di per sè la comunicazione fotografica è un linguaggio di arte e poesia) sia in grado di trasmetterci sensazioni piacevoli e stimolanti. Tutto questo per fare il preambolo ad una prossima iniziativa che lascerà spazio all'immaginazione e alle sensazioni di chi legge e visita il blog: la pubblicazione ciclica di foto di tappeti e/o contesti ove i tappeti sono presenti e sulle quali i lettori sono e saranno invitati a commentare con le loro sensazioni.

giovedì 24 giugno 2010

L'acquisto di un tappeto oggi

La scelta di un tappeto è una cosa molto personale. Superate ormai le velleità e le pretese di una improbabile rivalutazione nel tempo e disinteressati mediamente dagli aspetti culturali del prodotto, i clienti medi che acquistano tappeti oggi, spesso lo fanno sull'onda della moda del momento o comunque su imput indotti di arredo, comunque con criteri e gusti dettati dalla "pancia" e non dal cuore o dal cervello.
Confesso che quando mi ritrovo di fronte a questi casi, perdo la voglia di "raccontare" il tappeto, perchè mi rendo conto che alla gente spesso non interessa. A questi livelli è praticamente inutile, spiegare i nodi, le manifatture, le origini, i significati dei segni, l'evoluzione della manifattura ecc, perchè l'acquirente è programmato come un software ed è disposto a comprare solo quello che gli hanno fatto desiderare o credere di voler desiderare. Ma un tappeto acquistato con la pancia, difficilmente accompagnerà il suo possessore per tutta la vita, superate le prime euforie, si finirà con il disamorarsene e con lo stancarsene , iniziando magari così il lungo e costoso percorso delle permute o comunque la ricerca poco economica di nuovi tappeti da sostituire agli altri.
A questo punto ecco alcuni consigli pratici, per l'acquisto terra terra, consigli che perlomeno potrebbero aiutare chi vuole comprare un tappeto solo per arredare la casa, a non fare errori di valutazione e di scelta:
  • Scegliete il gallerista o il negoziante prima del tappeto
  • Ricordate che il tappeto non deve necessariamente essere abbinato al resto dell'arredamento come divani o tende, si tratta di un oggetto a sè che può anche arredare per contrasto.
  • Il tappeto deve piacere a voi, non al rivenditore, al vostro architetto o al vostro parente o amico che vi accompagna nell'acquisto.
  • Infischiatevene della moda, perchè la moda passa, il tappeto no
  • Ricordate che gli sconti al 70% non esistono e che il vero tappeto esula da concetti come saldi o outlet in quanto non è un vestito che passa di moda. Pertanto: il risparmio non è tanto nel comprare a poco, quanto nel saper comprare bene.